Sclerosi multipla
Sclerosi Multipla
Il video introduttivo al nuovo Protocollo Fluidodinamico MAM
Testo del video
Il protocollo fluido dinamico Mam
Nel 1869 il neurologo Jean Martin Charcot tiene la prima lezione all’ospedale Salpetrière di Parigi sulla sclerosi a placche.
La sclerosi a placche è una malattia che causa la formazione di placche sclerotiche nel cervello e la degenerazione della mielina di rivestimento delle fibre nervose.
Oggi è chiamata sclerosi multipla.
Charcot identificò per primo la triade di disturbi che caratterizzavano la sclerosi a placche:
1. Diplopia, disturbi della visione
2. Atassia, disturbi dell’equilibrio e della coordinazione motoria
3. Disartria, disturbi del parlare.
La sclerosi multipla è una malattia progressiva, attualmente non guaribile.
Nel 2008 il chirurgo vascolare Paolo Zamboni nota che nei pazienti con sclerosi multipla le vene che drenano il sangue dal cervello e dal midollo spinale sono spesso bloccate e pertanto propone di dilatarle (angioplastica venosa) per liberarne il flusso, avendo dei buoni risultati clinici, ma purtroppo non duraturi.
Il liquido cefalorachidiano, denominato anche liquor, circonda il cervello e il midollo spinale, li protegge dai traumi, li nutre e ne permette il buon funzionamento drenando le sostanze di scarto prodotte dalle loro cellule.
Nel 2012 il chirurgo vascolare Sandro Mandolesi è convinto che il liquor del cervello e del midollo spinale, oltre che drenare nelle vene, abbia anche un secondo sistema di scarico, quello linfatico, che lo drena nei linfonodi del capo e del collo.
Ipotizza che questo secondo sistema possa presentare in taluni soggetti un ostacolato scarico a livello dei linfonodi e pertanto utilizza l’apparecchio massaggiatore MAM per decongestionarli.
Nel 2012 Sandro Mandolesi inizia a trattare con il modulatore acustico muscolare MAM, un massaggiatore ad aria, i linfonodi del bacino delle gambe dei pazienti con sclerosi multipla con notevoli risultati sui disturbi di deambulazione.
Nel 2014 mette a punto il protocollo per la decongestione dei linfonodi del capo e del collo AcuMAM, con risultati anche sulla fatica cronica, sulla memoria, la sonnolenza e miglioramento della qualità di vita del soggetto.
Sino a pochi anni fa si pensava che il liquor venisse drenato fuori dal cranio solo dalle vene del collo e del torace.
Questa conoscenza ha motivato il trattamento emodinamico di Zamboni, angioplastica venosa.
Nel 2015 Antoine Louveae per la prima volta pubblica la dimostrazione scientifica che il cervello e il midollo spinale utilizzano per il drenaggio del liquor non solo la via già nota delle vene, ma anche quella dei linfatici meningei e del glinfatico che lo drenano nei linfonodi del capo e del collo.
Nel 2022 Sandro Mandolesi mette a punto il protocollo fluido dinamico ambulatoriale con l’apparecchio MAM per migliorare il drenaggio del liquido encefalico e midollare.
Il protocollo fluidodinamico MAM è l’unione dei trattamenti AcuMAM e DrenoMAM.
È un trattamento ambulatoriale intensivo e non invasivo.
È costituito da una seduta di AcuMAM ed una di DrenoMAM al giorno per cinque volte alla settimana per due settimane.
I primi risultati sui sintomi dei pazienti con sclerosi multipla in fase progressiva sono stati notevolmente positivi. Il DrenoMAM è un massaggio con coppette vibranti che inizia in posizione prona per 10 minuti, seguiti da altri 20 minuti in posizione supina.
L’AcuMAM è un massaggio strumentale praticato secondo una sequenza specifica sulle stazioni linfonodali del collo e del capo..
Il nuovo Protocollo Fluido-dinamico – Primo video
Testo del video
Sono Sandro Mandolesi, medico e chirurgo vascolare.
Negli ultimi 15 anni ho seguito molti pazienti con sclerosi multipla e solo quest’anno sono riuscito a mettere a punto un nuovo Protocollo che permette di modificare, migliorare la qualità di vita, anche quelli che hanno una severità clinica molto avanzata, quelli nella forma progressiva.
Nel prossimo video vi presenterò in modo semplice come si può raggiungere questo risultato.
Testo del video
La sclerosi multipla è una malattia che viene suddivisa abitualmente in due fasi: La fase recidivante e la fase progressiva.
La fase recidivante è la prima parte della malattia che dura abitualmente undici anni, per passare poi alla fase progressiva.
In questo primo periodo il soggetto presenta delle crisi: sono delle crisi che richiamano ovviamente la sintomatologia che aveva avuto sin dall’inizio.
Poi, progressivamente, si passa alla seconda fase, quella progressiva, in cui quello che viene colpito è prevalentemente l’apparato motorio, per cui prima gli arti inferiori cominciano ad avere dei deficit.
Il soggetto dovrà utilizzare un bastone e progressivamente potrà utilizzare solo una sedia a rotelle e sarà obbligato su una sedia a rotelle.
In seguito, nella fase che chiamiamo finale, anche gli arti superiori perderanno la loro capacità motoria, per cui il soggetto non potrà più usare le mani con un computer o ad esempio per potersi alimentare.
Ed è la fase più grave. Per la prima fase, quella recidivante, molti farmaci sono stati messi a punto, efficaci in modo particolare sulle crisi, nel risolvere rapidamente e nel modulare la malattia nel tempo.
Per la fase progressiva, purtroppo, ancora non abbiamo dei farmaci che siano efficaci nel bloccare l’evoluzione della malattia.
Negli ultimi dieci anni, dopo studi e ricerche, abbiamo messo a punto un sistema di tipo fisioterapico:
una fisioterapia che permette di migliorare la qualità di vita di questi pazienti.
Nel prossimo video entrerò nello specifico di questo metodo.
Testo del video
Nel 2007 ho prima ideato e poi brevettato un apparecchio per la cura del dolore.
Questo apparecchio è praticamente un massaggiatore ad aria che emana un’onda acustica con frequenza modulata, per cui è modulata sia in frequenza che in potenza.
Questo “treno d’onde” particolare risolve il dolore in pochi secondi già dalla prima seduta.
Nel 2012, allo stesso apparecchio, ho applicato un set di coppette per decongestionare e drenare dunque, quegli arti con ritenzione idrica e gambe gonfie dolenti.
In quel periodo avevo anche molti pazienti con sclerosi multipla e ho applicato questo protocollo “DrenoMam” anche a loro, avendo dei risultati notevoli sulla loro deambulazione, migliorandola.
Dopo due anni, nel 2014, visto che con gli arti inferiori avevo questo notevole risultato, ho messo a punto anche un secondo protocollo con la stessa macchina chiamato “AcuMam” per il corpo e per il collo di questi soggetti, cioè per decongestionare l’apparato linfonodale del capo e del collo per migliorarne la funzione di drenaggio, per un eventuale stato di ritenzione idrica di queste aree, avendo anche in questo caso un miglioramento dal punto di vista cognitivo, dal punto di vista dell’attenzione e dal punto di vista anche della fatica cronica.
A questo punto l’abbinamento tra questo “DrenoMam” per gli arti inferiori e “AcuMam” per la parte alta, encefalo per intenderci, e tronco ed arti superiori ha portato a quello che viene chiamato oggi il “Trattamento fluido-dinamico Mam”.
Testo del video
Nel 2016 abbiamo trattato un primo gruppo di pazienti con sclerosi multipla in fase secondariamente progressiva con l’apparecchio Mam.
Li abbiamo ricoverati in una clinica di riabilitazione dove sono rimasti in trattamento per oltre un mese, mediamente. I risultati sono stati molto positivi, sia sul piano della fatica cronica sia sull’attenzione, la concentrazione, per cui dal punto di vista cognitivo e in modo particolare sulla loro autonomia dal punto di vista della motricità e della forza muscolare.
Questo ci ha spinto poi a pubblicare i dati e, solo recentemente, lo scorso anno, nel 2022, abbiamo messo a punto un protocollo non più per essere utilizzato in un ricovero, ma bensì a livello ambulatoriale. Questo protocollo, denominato “fluido dinamico Mam”, è un protocollo intensivo. Vuol dire che il trattamento non è così protratto come all’inizio, bensì è concentrato in un ciclo molto breve di solo dieci sedute, cinque la prima settimana, cinque la seconda settimana che ci hanno dato dei risultati insperati, maggiori anche di quelli che abbiamo avuto con il primo studio.
E importante, a questo punto considerare che se il primo ciclo è positivo, nel senso che il soggetto migliora dal punto di vista della qualità di vita, dal punto di vista della sua motricità, dal punto di vista della sua concentrazione, attenzione e alcune sue funzioni, si può passare a un secondo step, un secondo ciclo e, di ciclo in ciclo, si arriverà sicuramente a un punto in cui questi miglioramenti si arresteranno. Questo è quello che si può ottenere con la metodica e a questo punto faremo dei trattamenti di mantenimento. È sufficiente, per la nostra esperienza, una volta al mese. Questo è quello che in questo momento ci dà una grossa energia e speranza per un nuovo tipo di fisioterapia che sta, nelle nostri mani, avendo dei risultati notevoli.
La fase di severità clinica maggiore è quella progressiva in cui, sino ad ora, le terapie adottate si sono dimostrate poco efficaci.
Il protocollo fluidodinamico MAM®
Il trattamento consiste in sedute quotidiane per due settimane consecutive di:
- DrenoMAM
- AcuMAM
- Manipolazioni Vertebrali
1. DrenoMAM®
Il massaggio viene eseguito posteriormente ed anteriormente con un set composto da 8 coppette di diverse dimensioni applicate in specifici punti del corpo.
Un timer invia, ogni 10 secondi, una sequenza di onde acustiche modulate, per un totale di 10 min di trattamento per ogni area target bilateralmente.
L’area anteriore comprende: la regione inguinale, quella mediale sopra e sotto il ginocchio.
Questa sequenza e i punti di applicazione hanno lo scopo di “insonorizzare” le zone dove sono presenti le principali stazioni linfonodali che drenano il bacino e gli arti inferiori.
2. AcuMAM®
3. Manipolazioni cervicali
In posizione supina:
per l’apertura del forame magno;
per il riallineamento di C1 e per il riallineamento di C2;
In posizione seduta:
per il riallineamento delle altre vertebre cervicali;
Dopo la procedura di manipolazione i pazienti ricevono un massaggio MAM sulle aree trattate per rimuovere eventuali contratture muscolari.
Programma del trattamento intensivo
La prima settimana
Visite specialistiche
- Storia clinica
- Esame obiettivo
- Mappa del dolore
- EcocolorDoppler dei vasi con Mappa
- Analisi della composizione corporea (BIA)
- Prescrizione terapeutica
- Visita specialistica Fisiatrica
- Visita Psicologica con somministrazione di questionari
Trattamenti
- DrenoMAM – 5 sedute
- AcuMAM – 5 sedute
- Manipolazioni di stretching del Collo e dei piedi 2 sedute
- Trattamento di fisioterapia a secco ed in acqua (Idrokinesiterapia) due sedute
maggiori informazioni
Seconda settimana
Trattamenti
- DrenoMAM – 5 sedute
- AcuMAM – 5 sedute
- Manipolazioni cervicali – 2 sedute
- Trattamento di fisioterapia a secco ed in acqua (Idrokinesiterapia) due sedute
maggiori informazioni
Valutazioni finali
– Visite specialistiche di controllo
– Visita Psicologica con somministrazione di questionari
Richiedi informazioni
Bibliografia
Studi pubblicati
2. III ventricle ECD assesment
3. Jugular diameter and venous reflux
4. Venous compression syndrome of internal jugular veins prevalence
5. Compressive jugular syndrome
6. C1-C2 X-Ray assessment of misalignment parameters
8. Preliminary results after upper cervical
9. MS pilot study upper cervical
11. New adjustment for Compressive jugular syndrome
12. rehabilitation-in-secondary-progressive-multiple-sclerosis-in-patientsearly-outcomes